Monte Corchia dalla cresta Nord/Ovest e Monte Freddone dalla cresta nord est
Nondik gertu: Colle di Favilla, Toscana (Italia)
Ikusita 940 aldiz, jaitsita 19 aldiz
Ibilbideko argazkiak



Bidearen deskribapena
Si parte dalla strada sterrata dopo Passo Croce, praticamente dove c'è l'innesto del sentiero per Campanice , sotto lo spigolo di Fociomboli. Si prosegue sulla sterrata per una 50 o 80 metri e sulla destra si trova un ravaneto che in alto stringe in un boschetto dobbiamo salire su di lì , si individua la traccia che tendenzialmente porta salendo verso destra per poi in alto convergere verso il centro e salire su sbucando sulla cresta ci sono alcuni ometti che aiutano . Questa prima parte , in alto va fatta con attenzione e scegliere bene i passaggi per non soffrici troppo, è ritta con paleo e foglie secche , le rocce poco appigliate ma con attenzione si trova come passare .
Una volta che si è in cresta si prende fiato, oltre ad essere in zona più ventilata e quindi piacevole si hanno subito dei bei panorami, si vedono il Sumbra ,passo Sella , si ha una visuale su cosa ci aspetta, si percorre la facile cresta che a tratti rientra nel bosco ma teniamo sempre la destra , cioè la parte alta fino ad un punto dove ci si abbassa un attimo per evitare un salto nel vuoto.
È presente una traccia a tratti più evidenti e a tratti un pò meno ma sempre intuitiva, finita la parte con il bosco arriva la parte migliore dove si viaggia su cresta ben articolata a tratti più esposta ma di facile percorrenza fino a che arriviamo dove si impenna e si affronta centrale nella parte bassa per poi andare verso sinistra e dopo ritornare al centro, si sale ancora ed arriviamo alla sua fine. Un ometto indica l'arrivo, se si andasse a destra si andrebbe verso il canale del Pirosetto , noi andiamo a sinistra sull'antecima e poi su cresta si va verso la vetta, passando tra le due cave, quella di destra Cava dei Tavolini tuttora attiva e quella a sinistra Cava dei Tavolini B ormai desueta .
Si arriva in vetta e ci godiamo i panorami, quello che si vede è uno spettacolo tra mare e cime ormai conosciute, poi lo sguardo finisce sul percorso appena fatto ...la bella linea seguita è spettacolare .
Si parte per la discesa e passiamo accanto al vecchio bivacco per gli speleo che qualche coglione ha deciso di distruggere appiccandogli il fuoco, si scende ancora e poi andiamo verso destra sulla cresta est, si scende molto bene , a mio avviso anche meglio che del classico 129, anche qui però ci sono vecchi segni blù sbiaditi ad indicare il sentiero forse in disuso ,si incontra un vecchio manufatto ad uso cavatori, si prosegue andando a curiosare l'inizio del sentiero dei Ferruzzini, famoso per la traversata su placca inclinata e liscia dove al tempo i cavatori ci avevano scalpellato una sorta di piccola cengia per attraversare la placca in sicurezza e poi la cresta con i ferruzzini classici che tenevano il cavetto d'acciaio , questo lo faremo la prossima volta.
Si riparte tagliando giù per prato verso il rifugio del Freo e arriviamo a raccordarci con il sentiero che ci porta proprio là.
Adesso una pausa e intanto valutiamo le varie possibilità finché non decidiamo di partire verso Puntato ma cercando di rimanere alti , si va a fare la cresta Est del Freddone, gran bel giro bello lungo dove abbiamo incontrato dei ruderi di casette adibite ad alpeggio estivo lo si intuisce dal fatto che non hanno il caminetto,ATTENZIONE , a questo punto abbiamo fatto un centinaio di metri a dritto ma il sentiero da prendere gira giù a destra subito dopo i ruderi, si seguono paletti con segni rossi, siamo fortunati e troviamo anche dei bellissimi Gigli di San Giovanni, passiamo vicino al rifugio la Quiete e cammina e cammina arriviamo all'inizio della cresta est del Freddone.
Questa parte in modo strano , blocchi enormi accatastati che vanno dapprima costeggiati sulla sinistra e poi risaliti, il percorso è segnato da ometti ma volendo si può scegliere di salire da dove più ci piace, da fare attenzione in alcuni punti su placche e per il resto si sale bene
, anche qui si fa una piccola pausa, non lunga perché la stanchezza oggi si fa sentire e più ci si ferma e più si rimarrebbe lì.
Scendiamo dalla via normale, seguendo i segni blù e si arriva a Fociombli dove con la sterrata si scende e finalmente arriviamo alla macchina.
In questo periodo serve acqua, la ritroviamo a Mosceta e poi al rifugio la Quiete , consiglio i bastoncini, molto utili per le discese.
Il percorso può essere scorciato, volendo da Mosceta si può tornare direttamente alla macchina seguendo il sentiero 128 , oppure dal Corchia si può scendere dal canale del Pirosetto o ancora si potrebbe scendere dalla cava dei Tavolini o dall'altra Tavolini B. Le possibilità sono parecchie.
Solo per escursionisti esperti e allenati.
Attenzione:
Le escursioni che pubblico non comportano garanzia di riuscita per chi decide di seguirle , tutto dipende dalla preparazione e dalla capacità dell'individuo , va tenuto conto delle condizioni meteo e della condizione dei sentieri o tracce che possono cambiare con il tempo . Inoltre pur cercando di essere il più obbiettivo possibile nelle valutazioni queste sono e rimangono soggettive . Raccomando pertanto di valutare bene le difficoltà che si incontreranno prima di affrontare una escursione e declino ogni responsabilità di qualsiasi tipo .
Una volta che si è in cresta si prende fiato, oltre ad essere in zona più ventilata e quindi piacevole si hanno subito dei bei panorami, si vedono il Sumbra ,passo Sella , si ha una visuale su cosa ci aspetta, si percorre la facile cresta che a tratti rientra nel bosco ma teniamo sempre la destra , cioè la parte alta fino ad un punto dove ci si abbassa un attimo per evitare un salto nel vuoto.
È presente una traccia a tratti più evidenti e a tratti un pò meno ma sempre intuitiva, finita la parte con il bosco arriva la parte migliore dove si viaggia su cresta ben articolata a tratti più esposta ma di facile percorrenza fino a che arriviamo dove si impenna e si affronta centrale nella parte bassa per poi andare verso sinistra e dopo ritornare al centro, si sale ancora ed arriviamo alla sua fine. Un ometto indica l'arrivo, se si andasse a destra si andrebbe verso il canale del Pirosetto , noi andiamo a sinistra sull'antecima e poi su cresta si va verso la vetta, passando tra le due cave, quella di destra Cava dei Tavolini tuttora attiva e quella a sinistra Cava dei Tavolini B ormai desueta .
Si arriva in vetta e ci godiamo i panorami, quello che si vede è uno spettacolo tra mare e cime ormai conosciute, poi lo sguardo finisce sul percorso appena fatto ...la bella linea seguita è spettacolare .
Si parte per la discesa e passiamo accanto al vecchio bivacco per gli speleo che qualche coglione ha deciso di distruggere appiccandogli il fuoco, si scende ancora e poi andiamo verso destra sulla cresta est, si scende molto bene , a mio avviso anche meglio che del classico 129, anche qui però ci sono vecchi segni blù sbiaditi ad indicare il sentiero forse in disuso ,si incontra un vecchio manufatto ad uso cavatori, si prosegue andando a curiosare l'inizio del sentiero dei Ferruzzini, famoso per la traversata su placca inclinata e liscia dove al tempo i cavatori ci avevano scalpellato una sorta di piccola cengia per attraversare la placca in sicurezza e poi la cresta con i ferruzzini classici che tenevano il cavetto d'acciaio , questo lo faremo la prossima volta.
Si riparte tagliando giù per prato verso il rifugio del Freo e arriviamo a raccordarci con il sentiero che ci porta proprio là.
Adesso una pausa e intanto valutiamo le varie possibilità finché non decidiamo di partire verso Puntato ma cercando di rimanere alti , si va a fare la cresta Est del Freddone, gran bel giro bello lungo dove abbiamo incontrato dei ruderi di casette adibite ad alpeggio estivo lo si intuisce dal fatto che non hanno il caminetto,ATTENZIONE , a questo punto abbiamo fatto un centinaio di metri a dritto ma il sentiero da prendere gira giù a destra subito dopo i ruderi, si seguono paletti con segni rossi, siamo fortunati e troviamo anche dei bellissimi Gigli di San Giovanni, passiamo vicino al rifugio la Quiete e cammina e cammina arriviamo all'inizio della cresta est del Freddone.
Questa parte in modo strano , blocchi enormi accatastati che vanno dapprima costeggiati sulla sinistra e poi risaliti, il percorso è segnato da ometti ma volendo si può scegliere di salire da dove più ci piace, da fare attenzione in alcuni punti su placche e per il resto si sale bene
, anche qui si fa una piccola pausa, non lunga perché la stanchezza oggi si fa sentire e più ci si ferma e più si rimarrebbe lì.
Scendiamo dalla via normale, seguendo i segni blù e si arriva a Fociombli dove con la sterrata si scende e finalmente arriviamo alla macchina.
In questo periodo serve acqua, la ritroviamo a Mosceta e poi al rifugio la Quiete , consiglio i bastoncini, molto utili per le discese.
Il percorso può essere scorciato, volendo da Mosceta si può tornare direttamente alla macchina seguendo il sentiero 128 , oppure dal Corchia si può scendere dal canale del Pirosetto o ancora si potrebbe scendere dalla cava dei Tavolini o dall'altra Tavolini B. Le possibilità sono parecchie.
Solo per escursionisti esperti e allenati.
Attenzione:
Le escursioni che pubblico non comportano garanzia di riuscita per chi decide di seguirle , tutto dipende dalla preparazione e dalla capacità dell'individuo , va tenuto conto delle condizioni meteo e della condizione dei sentieri o tracce che possono cambiare con il tempo . Inoltre pur cercando di essere il più obbiettivo possibile nelle valutazioni queste sono e rimangono soggettive . Raccomando pertanto di valutare bene le difficoltà che si incontreranno prima di affrontare una escursione e declino ogni responsabilità di qualsiasi tipo .
Bideguneak


Panorama
Verso la vetta a destra la cava dei Tavolini e a sinistra più nascosta quella dei Tavolini B

Rovine
Situato come un nido 'aquila , poco distante dalla cima del monte Corchia a quota circa 1630m. Era una baracca a struttura metallica destinata a dar riparo agli speleologi in visita al vicino Abisso Fighiera. Fu costruita nel 1978 come “capanna speleologica” dalla sezione speleo di Faenza (RA).
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